Sez. 1, Sentenza n. 4776 del 12/05/1998 (Rv. 515351)
Presidente: Baldassarre V.
Estensore: Bonomo M. P.M. Nardi D. (Parz.
Diff.)
Il provvedimento di sequestro
di beni del coniuge obbligato all’assegno di mantenimento previsto dall’art.
156 comma sesto cod. civ. è provvedimento di natura non cautelare in quanto a
differenza del sequestro conservativo, presuppone un credito già dichiarato,
sia pure in via provvisoria, e non richiede il "periculum in mora",
bensì solo l’inadempienza; detta "inadempienza" non si configura
soltanto in caso di mancato versamento dell’assegno di mantenimento, ma anche
nel caso di inadempimento all’obbligo di prestare idonea garanzia reale o
personale imposto dal giudice ai sensi del comma quarto del citato art. 156, ed
altresì nel caso di inottemperanza ad eventuali prescrizioni della separazione
consensuale volte a garantire l’osservanza dell’obbligo di corrispondere
l’assegno di mantenimento nella misura concordata, prescrizioni che, in tali
termini, sono equiparabili all’obbligo di prestare idonea garanzia
eventualmente imposto dal giudice che pronunzia la separazione giudiziale.
(Nella specie, la separazione consensuale prevedeva l’obbligo per il marito di
corrispondere il 75 per cento del reddito netto di tutte le partecipazioni
societarie, nonché il divieto di cedere a terzi i titoli azionari senza il
consenso della moglie; la S.C. ha cassato la decisione di merito che aveva
respinto la richiesta di sequestro ex art. 156 cod. civ. sostenendo che il
marito, pur avendo alienato i titoli societari così violando le prescrizioni
della separazione, non si era reso inadempiente all’obbligo di mantenimento).
Riferimenti normativi: |
Cod. Civ. art. 156 |
Massime precedenti Vedi: N. 1261 del 1988 Rv. 457452, N. 4861
del 1989 Rv.
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