I manuali e i programmi di drafting legislativo consacrano un'attenzione tutta particolare alle congiunzioni coordinative: "e", "o", "né", "ma", "poiché", "nonché", ecc. Qui, ancora una volta, è l'impiego dell'informatica che ha permesso di dimostrare svariate ambiguità che possono celarsi dietro il linguaggio del Legislatore. L'algebra booleana conosce in particolare due operatori logici, di cui già si è fatta menzione, che hanno il significato di esprimere, rispettivamente, la necessaria compresenza di tutti i dati di ricerca legati da tale operatore in ciascuno dei documenti desiderati ("and") e la sufficienza della presenza di anche uno solo di essi ("or").
Le congiunzioni "e" e "o", nel linguaggio corrente, non corrispondono però sempre a tali definizioni. Così, allorquando la Costituzione italiana stabilisce che "Contro le sentenze e contro le sentenze e contro i provvedimenti sulla libertà personale (.) è sempre ammesso il ricorso in Cassazione per violazione di legge" (art. 111) non è chiaro se le sentenze qui menzionate siano le sentenze tout court, ovvero solo quelle che concernono la libertà personale. Conseguentemente, si potrebbe anche avanzare il dubbio che una legge ordinaria che prevedesse l'abolizione del ricorso in Cassazione contro le sentenze che non concernono la libertà personale sarebbe perfettamente costituzionale. Non è così, ma per arrivare a tale conclusione occorre fare richiamo ad un'interpretazione di tipo storico(128), laddove il problema avrebbe potuto essere risolto più chiaramente dallo stesso Costituente tenendo conto della logica booleana(129).
L'impiego di questa stessa logica ha anche permesso ai compilatori del manuale Iperinflex di indicare quali sono le espressioni più corrette nella lingua italiana allorquando si voglia esprimere l'idea che gli elementi componenti un certo elenco sono richiesti in modo cumulativo ovvero alternativo. Nel primo caso, corrispondente all'operatore logico "and", il Legislatore vuole che tutti gli elementi indicati siano compresenti nella fattispecie, affinché l'effetto previsto possa prodursi. La formula da seguire qui sarà dunque la seguente: "Affinché la conseguenza x si verifichi, tutte le seguenti condizioni debbono necessariamente essere presenti:
Può infine darsi che il Legislatore voglia che la conseguenza x si produca solo se una delle condizioni elencate si sia verificata, non verificandosi invece le altre. Si parla qui di "elencazione alternativa esclusiva". La formula da seguire sarà dunque la seguente: "Affinché la conseguenza x si verifichi, una soltanto delle seguenti condizioni (e nessuna delle altre) deve necessariamente essere presente:
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(129) In questo senso cfr. Borruso, La legge, il giudice e il computer, in Informatica e attività giuridica, Atti del 5° Congresso Internazionale, a cura di Fanelli e Giannantonio, cit., p. 57 ss.
(130) Circa le ricadute positive dell'informatica sul linguaggio del Legislatore v. Catala, L'informatica e la razionalità del diritto, in Informatica e diritto, 1981, p. 15 ss.; Borruso, Computer e diritto, cit., II, Milano, 1988, p. 33 ss.; Tarantino, Elementi di informatica giurica, cit., p. 81 ss. Lombardi Vallauri, Verso un sistema esperto giuridico integrale, in Jus, 1995, p. 214 ss. impiega al riguardo l'espressione "informaticizzabilizzazione" (in tedesco: Autmationsgerechtmachung) del linguaggio legislativo. Sui rapporti tra linguaggio del calcolatore e linguaggio del Legislatore v. inoltre Pattaro, op. cit., p. 27 ss.; Baldini, Guidotti e Sartor, op. cit., p. 155 ss.